lunedì 20 luglio 2015

Caos

Titolo: Caos
Autore: Luca Alessi
Pagine: 81
Prezzo: € 1.99
Trama: Nella contea inglese di Devon, precisamente nella cittadina montana di Talon city, strani omicidi si susseguono a catena. 
Ogni cadavere presenta un foro nel petto e due v incrociate marchiate sulla fronte. A capo delle indagini si trova lo sceriffo Rudolf Maier, che scosso da un’inquietante visione, rinuncia al caso, lasciando il posto al giovane vicesceriffo Frank Murphy, che nel tentativo di far luce sulla vicenda, si troverà in un vortice di pericoli, intrighi e colpi di scena che lo metteranno a dura prova… 

Scarabocchio: In una cittadina tranquilla di Devon, in una mattina qualunque, iniziano a verificarsi degli orrendi omicidi. Ad occuparsi del caso sarà Frank Murphy, sostituendo lo sceriffo Rudolf Maier, ed altri personaggi che incontreremo in questa avventura. 
Chi sarà mai l'artefice degli atroci omicidi? Per quale motivo sembra essere sempre ad un passo davanti a loro? Arriveremo fino in Francia per cercare di tradurre il misterioso quaderno rinvenuto nella camera del badante che curava la madre del vicesceriffo e tra sparatorie, inseguimenti e omicidi, ci avvicineremo alla soluzione del mistero e alla salvezza del mondo. 

Mi è piaciuta la storia? Si.
Mi è piaciuto il patos raccontato? Si.
Mi è piaciuto il finale? Si.
Mi sono piaciuti i personaggi? Nì.
Mi è piaciuto com'è stato scritto il libro? No.

La storia è bella, emozionante e coinvolgente. 
Passiamo dalla crudeltà dell'assassino agli intrighi dei vari personaggi con una fluidità ammaliante ma ci sono un paio di stonature così grosse che non mi hanno fatto assaporare completamente la lettura. 
Da un lato abbiamo dei personaggi caratterialmente interessanti, curiosi ed intelligenti. Dall'altro però ci sono delle conversazioni sterili e meccaniche, quasi come se fossero state messe più per obbligo che altro. 

Come ho detto sopra, la storia è bella. Piace.
Quello che però mi ha dato una grossa difficoltà, sono le ripetizioni che ho trovato praticamente ovunque. 

"Quando arrivò davanti a casa, cominciò a sentirsi più
rilassato, come se fosse in paradiso. Entrato in casa chiuse a
chiave il portone e ripose le chiavi sulla ciotola sopra l’armadio.
L’atmosfera di casa non era più quella di un tempo: gli
mancava sua madre, ormai era rimasto solo. 
Frank andò in cucina. La cucina di casa Murphy era arredata
con mobili in mogano e maniglie di argento. A lato della cucina
vi era un arcata in muratura, che fungeva da divisorio con la
sala da pranzo, dotata di un tavolo rettangolare anch’esso in
mogano, con sedie imbottite di stoffa rossa."

Un piccolo esempio di quello che intendo. 
Anche i nomi dei personaggi vengono ripresi spesso durante la narrazione. 

"Frank si alza e va verso la porta. Frank era un uomo che pensava molto ed era tenace. Frank fin da bambino era cocciuto come il padre. Frank di qui, Frank di la" 

Non sono una maga della grammatica e mi rendo conto che anche io scrivo cavolate senza rendermene conto. Passi questo tipo di svista che difficilmente uno scrittore può vedere mentre legge un suo lavoro ma le ripetizioni.... 
Tolte quelle però, il libro merita veramente un sacco!

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“Ciò che è stato scritto senza passione verrà letto senza piacere”
(Samuel Johnson)

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